Posidonia
Riforestazione della Posidonia
Insieme a Worldrise Onlus e ZeroCO2 abbiamo contribuito al progetto per la messa a dimora di 2.500 piantine di Posidonia oceanica a Golfo Aranci in Sardegna per ripristinare 100 metri quadri di prateria sottomarina. Come Coopservice e Servizi Italia abbiamo ‘adottato’ circa un quinto dell’intervento previsto per il 2023, con l’impiantazione di 500 talee su una superficie di circa 20 mq.
Perché la Posidonia? Prima di tutto perché è una pianta, e non un’alga come erroneamente molti pensano. Essendo una pianta con radici-fusto-foglie, svolge una serie di funzioni fondamentali per la vita e la salvaguardia della biodiversità. Tra le piante marine mediterranee, la Posidonia è la più efficace nella fissazione e nello stoccaggio del carbonio. Proprio come le piante terrestri, compiendo la fotosintesi clorofilliana, assorbe anidride carbonica e produce ossigeno. Ogni giorno, 1 metro quadro di Posidonia può generare fino a 20 litri di ossigeno. Ecco allora che i 20 mq che abbiamo contribuito a piantare saranno in grado di assorbire CO2, contrastando il riscaldamento globale, e di immettere 146.000 litri di ossigeno ogni anno a beneficio dell’intero ecosistema.
Ma la Posidonia è anche salvaguardia della biodiversità e dell’habitat, perché un ettaro di prateria è in grado di ospitare fino a 350 specie differenti di fauna marina. Tra le sue foglie nastriformi, infatti, le specie depongono le uova e si rifugiano per sfuggire ai predatori, consentendo condizioni di sopravvivenza per gli elementi più fragili.
Infine, la Posidonia assicura un altro preziosissimo servizio ai sistemi costieri con ricadute di preservazione ambientale ed economica. Le praterie rallentano, infatti, l’azione distruttrice delle correnti e soprattutto le foglie strappate dall’impeto delle onde al fondo marino si depositano sui litorali durante il periodo invernale prevenendone l’erosione. Si stima che ogni anno 1 mq di Posidonia che regredisce causi l’erosione di 15 m di litorale sabbioso con una perdita economica per i comuni, e quindi per noi cittadini, che può aggirarsi tra i 39.000€ e gli 89.000€.
Ora che abbiamo capito le tante funzioni utili svolte dalla Posidonia si pone un problema: negli ultimi 50 anni a causa del progressivo peggioramento delle condizioni dell’ambiente circa il 36% della superficie complessiva delle praterie nel Mediterraneo è andata perduta. Ecco perché diventa fondamentale lavorare per ripristinare quegli ecosistemi che rappresentano l’unica possibilità di recupero della piena salute del mar Mediterraneo, a beneficio delle future generazioni.
La riforestazione marina è molto più complessa di quella terrestre, ma la scelta di Worldrise Onlus e di ZeroCO2 è di azzerare l’impatto ambientale in ogni fase. Per questo, le piantine utilizzate sono esclusivamente quelle che vanno a depositarsi in modo naturale sulle spiagge dopo le mareggiate: dopo la raccolta vengono accuratamente ripulite e, se idonee, ripiantate sul fondo marino, ‘incasellate’ in stuoie di fibra di cocco che, una volta stabilizzate, si biodegradano progressivamente. Un sistema completamente ‘pulito’ che le due associazioni contano di utilizzare per incrementare ogni anno di 100 metri quadri le praterie acquatiche di Golfo Aranci, un ecosistema unico e protetto, nel quale le piantine di Posidonia hanno attecchito e sono cresciute andando a riforestare le aree danneggiate dalle attività antropiche, come la pesca a strascico e l’ancoraggio indiscriminato. Un’esperienza di successo che le due associazioni stanno pensando come esportare in altre zone del Mediterraneo.