I Crediti di Sostenibilità posti sul mercato dal Parco Nazionale
Il Parco Nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano ha rilasciato a Coopservice Soc.Coop.p.A. l’attestazione dell’acquisto di 300 Crediti di Sostenibilità della propria Riserva di Biosfera MAB Unesco, equivalenti a 300 tonnellate di CO2 la cui emissione è stata evitata o assorbita. L’Ente Parco, organismo sottoposto alla vigilanza del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, ha infatti istituito nei mesi scorsi una piattaforma di compravendita dei Crediti di Sostenibilità generati attraverso la gestione virtuosa (e certificata) del proprio patrimonio naturale, in particolare di quello forestale. La consegna degli attestati di acquisto dei Crediti di Sostenibilità è avvenuta durante la cerimonia che si è svolta a Parma, presso la sede della Provincia, il 20 febbraio 2024 nell’ambito del convegno “Il ruolo, la valorizzazione e il pagamento dei servizi ecosistemici”, promosso da ASviS in collaborazione con Regione Emilia Romagna e Parco Nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano.
Si scrive Crediti di Sostenibilità si legge Servizi degli Ecosistemi
Ma che cosa è un Credito di Sostenibilità? Si tratta di un nuovo strumento pensato per favorire il raggiungimento della neutralità climatica e consiste nel riconoscimento di un valore di mercato ai servizi ecosistemici generati dagli ecosistemi naturali e semi-naturali. Nel caso del Parco Nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano si tratta dei servizi ecosistemici garantiti dai gestori forestali che hanno aderito ad uno specifico protocollo d’intesa e, per tale via, generati solo da foreste certificate per una gestione sostenibile e responsabile.
Gli innumerevoli (vitali) servizi garantiti dagli ecosistemi naturali
È questo un aspetto fondamentale perché le foreste gestite secondo responsabilità e rigorosi criteri di sostenibilità sono in grado di fornire al genere umano una pluralità di servizi ecosistemici materiali e immateriali quali:
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Servizi di approvvigionamento, che forniscono i beni veri e propri, quali cibo, acqua, legname e fibra.
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Servizi di regolazione, che regolano il clima e le precipitazioni, l’acqua, i rifiuti e la diffusione delle malattie.
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Servizi culturali, relativi alla bellezza, all’ispirazione e allo svago che contribuiscono al nostro benessere spirituale.
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Servizi di supporto, che comprendono la formazione del suolo, la fotosintesi e il ciclo nutritivo alla base della crescita e della produzione.
Le pratiche virtuose di gestione forestale della Riserva di Biosfera del Parco Nazionale
Quello che accade, dunque, nel caso del Parco Nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano è che l’adozione di buone pratiche di gestione forestale sostenibile e responsabile rende possibile la certificazione dei servizi ecosistemici prodotti. Tale riconoscimento, a sua volta, consente la generazione di Crediti di Sostenibilità, ciascuno quantitativamente equiparato a 1 tonnellata di CO2 equivalente (la cui emissione, cioè, è stata evitata o assorbita proprio grazie all’azione dei servizi ecosistemici). Ogni singolo Credito di Sostenibilità è verificato e accreditato da soggetti competenti e imparziali che valutano il processo accedendo a tutte le informazioni e svolgendo i sopralluoghi del caso. Solo a questo punto, i Crediti vengono posti in vendita sull’apposita ‘piattaforma’ istituita dall’Ente Parco e sottoposti alle manifestazioni di interesse degli operatori economici che possono prenotarli fissandone il prezzo, per poi successivamente acquistarli.
Il 2023 si è concluso alla grande per il progetto Crediti di Sostenibilità della Riserva di Biosfera del Parco Nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano: non solo perché sono aumentate le prenotazioni, ma soprattutto perché, come auspicato, sono aumentati del 272% i crediti prodotti dalle foreste, passando dai 4.009 del 2022 ai 14.933 del 2023, e questo grazie a due principali fattori:
- l’aumento della superficie forestale certificata da 8301 a 21.550 ettari;
- il coinvolgimento di ben 17 gestori forestali in più nel progetto (che ora sono 30 in totale).
L’interesse crescente delle imprese responsabili verso i Crediti di Sostenibilità
Ma perché le aziende sono interessate ai Crediti di Sostenibilità? Nell’ottica della propria partecipazione al contrasto del climate change, in questi ultimi anni molte imprese attente alla responsabilità sociale hanno iniziato a quantificare le emissioni dirette e indirette di gas serra (GHG, Greenhouse Gas Emissions) con l’obiettivo di intraprendere azioni mirate alla loro riduzione. Si stanno infatti velocemente diffondendo i due schemi ISO, 14064 e 14067, finalizzati a ottenere la Carbon Footprint di organizzazione o la Carbon Footprint di prodotto/servizio. Poiché però nessuna attività antropica è a impatto zero, nonostante l’impegno costante nella riduzione delle emissioni di CO2, le imprese hanno una quota residua di GHG che non riescono ad eliminare e che possono ‘compensare’: è a questo punto che possono valutare di acquistare i Crediti di Sostenibilità.
Coopservice sostiene la gestione responsabile delle foreste appenniniche e le comunità montane
Così facendo, le aziende hanno dunque la possibilità di neutralizzare il proprio residuo impatto ambientale sostenendo concretamente progetti di grande importanza per la salvaguardia dell’ambiente. Nel caso specifico i Crediti di Sostenibilità sono posti sul mercato dal Parco Nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano; il ricavato è, in parte, erogato ai gestori e proprietari forestali che si sono impegnati, mediante le certificazioni PEFC ed FSC, ad una gestione sostenibile e responsabile, mentre un’altra parte è investito dal Parco Nazionale a favore di nuovi progetti per incrementare la superficie di foreste certificate. È infatti proprio questa gestione virtuosa che consente alle loro foreste di assorbire un maggiore quantitativo di CO2 e di generare più servizi ecosistemici rispetto ad una gestione ordinaria. Come è facilmente intuibile una gestione virtuosa è però anche più costosa: ecco quindi che, acquistando i Crediti di Sostenibilità, Coopservice ha deciso di sostenere lo sforzo di chi si impegna per la sostenibilità e la resilienza delle foreste dell’Appennino.
I numeri del Parco Nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano
La Riserva di Biosfera Appennino Tosco-Emiliano, riconosciuta dall’UNESCO nel 2015 e oggetto di un importante allargamento nel 2021, è oggi la più grande d’Italia e si estende su 80 Comuni nelle provincie di Modena, Reggio Emilia, Parma, Lucca, Massa Carrara e la Spezia: dall’alta pianura emiliana sale sino al crinale appenninico, per poi ridiscendere a sud, lungo Garfagnana e Lunigiana fino a lambire le Alpi Apuane ed il Mar Tirreno. I numeri che contraddistinguono la Riserva ne palesano l’estensione e l’importanza:
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500.000 ettari di superficie complessiva;
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21.550 ettari di foreste certificate;
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380.000 persone residenti;
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16 parchi e riserve naturali;
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40 siti Rete Natura 2000;
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193 geositi;
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50 habitat.