Un Earth Day per ricordarci che c’è un Pianeta che aspetta di essere salvato
Si celebra sabato 22 aprile, come ogni anno dal 1970, la Giornata mondiale della Terra, altrimenti denominata International Mother Earth Day a sottolinearne l’aspetto generatore di vita che l’umanità rischia seriamente di perdere, ponendo in tal modo sempre più a rischio la propria stessa esistenza. Insieme alla Giornata mondiale dell’Ambiente (5 giugno) essa rappresenta lo strumento principale individuato dalle Nazioni Unite per promuovere la consapevolezza a livello globale delle problematiche collegate alla salvaguardia del Pianeta, l’unico di cui disponiamo.
Ognuno di noi può essere protagonista del salvataggio della Terra
L’ente organizzatore della Giornata è l’Earth Day Network, ONG con sede a Washington che costituisce il più grande reclutatore di movimenti ambientalisti in tutto il mondo, con circa 150 mila partner in quasi 192 Paesi. Ogni edizione dell’Earth Day ha il suo tema: per il 2023 gli organizzatori hanno scelto ‘Invest In Our Planet’, un messaggio che punta a tradursi in una serie di azioni pratiche che ognuno può e deve mettere in atto per dare un contributo concreto alla lotta contro il cambiamento climatico. di innovazione e un’azienda attenta al benessere sociale non può che coglierla”.
Il climate change è ormai un nostro compagno di vita
Perché se a provocare la nascita dell’Earth Day fu nel 1969 il disastro ecologico di un pozzo petrolifero al largo della California, oggi il mondo non ha più bisogno di ulteriori catastrofi per richiamare l’attenzione sul problema. Il disastro ambientale è visibile ad occhio nudo, a qualsiasi latitudine, e il climate change è una realtà con cui ciascun governo, organizzazione, impresa, fino al singolo abitante della Terra è chiamato ogni giorno a confrontarsi.
Un futuro sostenibile è possibile
Certo si rimane ancora per buona parte all’enunciazione di buone intenzioni a cui faticano a conseguire azioni coerenti. Tanto che la perseguibilità dell’obiettivo del contenimento a +1,5° della temperatura media del Pianeta al 2100 viene sempre più messo in dubbio. Eppure, non tutto è perduto. La conferma arriva dall'ultimo ‘Rapporto’ pubblicato il 20 marzo scorso dal Gruppo intergovernativo sui cambiamenti climatici (IPCC), l’organismo delle Nazioni Unite che si occupa specificamente dei cambiamenti climatici. Il report, pur descrivendo una situazione molto grave che richiede interventi sempre più ambiziosi e urgenti, sottolinea ripetutamente che “se agiamo ora, possiamo ancora garantire un futuro sostenibile e vivibile per tutti”.
Ce lo dicono gli scienziati: siamo ancora in tempo a salvare madre Terra
Proprio la speranza sembra infatti essere l’elemento caratterizzante del sesto ‘Rapporto di valutazione sui cambiamenti climatici’: secondo gli scienziati di IPCC c’è ancora la possibilità di arginare il riscaldamento globale. Certo i cambiamenti già avvenuti saranno irreversibili per secoli (pensiamo ad esempio all’incremento della temperatura degli oceani e alla situazione delle calotte polari) ma ribaltare subito il trend significherebbe porre il freno al global warming, limitando l’incidenza dei fenomeni estremi e ponendo le basi per il risanamento futuro.
Si può fare: abbiamo le soluzioni per combattere il climate change
Ecco allora che i ricercatori pongono l’accento non più soltanto sulla gravità e sull’urgenza ma anche, e soprattutto, sulla possibilità di invertire la rotta grazie alla disponibilità ormai matura di un ampio ventaglio di soluzioni: conosciamo il problema e sappiamo quali sono le azioni attuabili. In primis occorre agire sulle cause, ovvero le emissioni carboniche, accelerando la transizione dai combustibili fossili alle rinnovabili. Ma non basta, poiché in parallelo è necessario investire sempre più anche nei rimedi che consentono l’assorbimento o lo stoccaggio dell’anidride carbonica in eccesso, tramite rimboschimenti e tecnologie ‘carbon capture and storage’.
Energie rinnovabili, assorbimento, stoccaggio: nessuna soluzione esclude le altre
Non avrebbe alcun senso invece pensare che le due strade (riduzione e assorbimento) possano essere tra loro alternative o anche creare competizione tra le diverse fonti di energia rinnovabile: “La scienza è chiara: dobbiamo sfruttare tutte le opzioni a disposizione e dobbiamo farlo ora". Se così non fosse, non saremmo in grado di limitare l’aumento del riscaldamento globale e sarebbe notte fonda per la vita sulla Terra perché con ogni incremento di temperatura diminuisce ulteriormente la capacità degli oceani e della natura di assorbire CO2. Si tratta del classico circolo vizioso e non ci sono alternative alla sua interruzione.
L’importanza di adottare comportamenti a basso impatto carbonico
Se dunque il Rapporto IPCC si rivolge in primo luogo ai governi del mondo affinché assumano decisioni non rinviabili, non di meno ricorda che esiste anche una responsabilità individuale, azioni quotidiane che possono e debbono aggiungersi alle politiche degli Stati. Le imprese, le comunità, le persone sono chiamate ad assumere modalità operative e stili di vita a basso impatto carbonico che, oltre che per il Pianeta, potranno produrre vantaggi concreti per chi le pratica in termini di redditività, di benessere, di salute.
Le 3 azioni su cui l’Earth Day Network chiama alla mobilitazione
Da qui nasce il messaggio dell’Earth Day 2023. ‘Investi nel nostro Pianeta’ è una chiamata a raccolta di ogni componente delle società contemporanee affinché, contribuendo ad accelerare la transizione verso una economia verde, concentrino gli sforzi su un obiettivo che va a vantaggio di tutti. Per questa edizione sono tre sono gli esempi di azione individuati sui quali ciascuno può portare un contributo (anche solo in termini di scelte dei consumatori) e su cui l’Earth Day Network auspica la mobilitazione crescente di imprese, organizzazioni e individui:
• l’industria della moda deve cercare un maggiore equilibrio con la Natura, diminuendo progressivamente il ricorso ai tessuti realizzati con microplastiche;
• porre fine all’inquinamento da plastiche che, non essendo per composizione chimica capaci di decomporsi completamente, rappresentano uno dei problemi fondamentali che minacciano la salute di esseri umani, animali ed ecosistemi in tutto il mondo;
• contribuire con donazioni alle iniziative di rimboschimento e piantumazione di alberi, così da rafforzare le difese naturali della Terra.
L’Earth Day 2023 in Italia
In Italia per celebrare la Giornata sono in programma decine di iniziative promosse o patrocinate da Earth Day Italia, sede nazionale ed europea del Earth Day Network di Washington. Per la prima volta le celebrazioni ufficiali dell'Earth Day si svolgeranno sia in presenza, con il Villaggio per la Terra di Villa Borghese a Roma e con quello di Torino, alla sua prima edizione, sia in forma digitale, con #onepeopleoneplanet, The Multimedia Marathon, 16 ore di contenuti live dalla Nuvola di Fuksas trasmessi in diretta su RaiPlay e in differita su VaticanNews.va.
Da segnalare l’evento nazionale ‘Un weekend dedicato alla Terra’ promosso da Plastic Free Onlus, con 2 giornate (22 e 23 aprile) in cui sono programmate 334 attività di pulizia ambientale su tutto il territorio del Bel Paese. (Clicca qui per individuare il clean-up o la passeggiata ecologica più vicina a te).
Il WWF Italia invece, in occasione dell’Earth Day, inaugura le ‘Giornate delle Oasi WWF’, un intero mese di eventi speciali e aperture straordinarie nelle oltre 100 aree protette, istituite per conservare luoghi naturali di pregio nella loro interezza, preservandone la biodiversità. (In programma dal 22 aprile al 21 maggio, clicca qui per individuare la Giornata che più ti interessa).
Coopservice: Carbon Footprint in progressiva significativa diminuzione
Coopservice ha avviato da tempo un percorso che mira a coniugare le proprie attività di impresa con le imprescindibili esigenze di sostenibilità che chiamano sempre più in causa la responsabilità delle aziende. A partire dal 2021 tale percorso ha assunto una nuova dimensione di ricerca e innovazione, cercando di identificare al meglio la nostra Corporate Carbon Footprint. Lo scopo è quello di sviluppare una strategia di decarbonizzazione fondata su procedure e metodologie di sempre più puntuale misurazione, così da definire obiettivi di riduzione realistici e fattibili insieme a strategie efficaci verso la carbon neutrality. Nelle prossime settimane andremo a rendicontare, nell’ambito del Report integrato 2022, l’aggiornamento della nostra Carbon Footprint, in ulteriore significativa diminuzione.