Gli effetti negativi della corruzione
La piaga della corruzione colpisce, seppur con gradi di incidenza diversi, davvero tutti i Paesi ed i settori economici. Oltre alle considerazioni di carattere etico si tratta di un fenomeno particolarmente negativo perché produce effetti a catena che si ripercuotono sull’intera società: la corruzione infatti altera la concorrenza causando danni alla competitività e all’economia in generale; provoca un incremento incongruo dei costi di opere, prodotti e servizi cui non corrisponde un aumento della qualità; si ramifica dentro i pubblici poteri danneggiando le Istituzioni. Soprattutto quest’ultimo aspetto ha destato una crescente attenzione da parte del legislatore con l’emanazione di specifiche leggi e la creazione di un’Authority preposta.
Le normative nazionali, a partire dal Decreto legislativo 231/2001, in caso di coinvolgimento in reati corruttivi attribuiscono specifiche responsabilità anche alle imprese prevedendo di applicare la pena non più solo a chi ha commesso l’illecito, ma anche all’ente/azienda/organizzazione nel cui interesse o vantaggio è stata compiuta la condotta corruttiva. Così come successivamente la legge 190/2012 ha introdotto il reato di corruzione nei rapporti economici tra soggetti privati.
Le azioni di prevenzione volontaria delle aziende
Quali sono dunque in questo contesto le azioni che concretamente le aziende possono mettere in atto? La risposta è nella prevenzione, poiché la lotta a un fenomeno complesso come la corruzione passa prima di tutto attraverso azioni tese ad evitare che il caso possa verificarsi. A questo scopo un numero crescente di imprese ricorre allo strumento della normazione volontaria, ovvero della certificazione dei processi gestionali interni secondo le norme approvate dall’UNI (Ente Italiano di Normazione): in particolare il nostro Paese ha recepito fin dal 2016 lo standard internazionale ISO 37001 “Sistemi di gestione per la prevenzione della corruzione”, fondato sulle best practice internazionali e finalizzato a ridurre i rischi di possibili fenomeni corruttivi all’interno di organizzazioni pubbliche e private.
Si tratta di uno strumento di natura flessibile, integrabile con altri sistemi gestionali (quali ad esempio quelli per la qualità, la tutela dell’ambiente, la sicurezza sul lavoro) e che si presenta quale specifico strumento operativo sia per enti e società che devono adempiere agli obblighi legislativi previsti in materia di anticorruzione che, più in generale, per tutte le aziende che si pongono l’obiettivo di prevenire i rischi e i costi dei fenomeni corruttivi che potenzialmente possono coinvolgere l’organizzazione, il personale, i partner e i soci in affari.
Lo standard UNI ISO 37001
La certificazione dei “Sistemi di gestione per la prevenzione della corruzione” fornisce pertanto una guida per aiutare le organizzazioni (siano esse pubbliche, private o no profit) a prevenire, rintracciare e affrontare gli eventi corruttivi e a rispettare le leggi anti-corruzione. Di fatto introduce un preciso modello di gestione all’interno delle imprese, secondo linee specifiche che riguardano la preliminare analisi del rischio (individuazione dei processi e delle attività particolarmente sensibili), l’attuazione dei controlli finanziari e non finanziari, il reporting, il monitoraggio, il sistema di segnalazione dei sospetti, le modalità di selezione del personale e l’assetto della governance, con particolare attenzione alla distribuzione delle deleghe e delle procure. Si tratta con tutta evidenza di adempimenti che richiedono all’interno dell’organizzazione la presenza di ruoli e competenze diversificate, soprattutto in ambito giuridico, gestionale e organizzativo, oltre che di risk assessment e risk management.
I vantaggi della certificazione anti-corruzione
Lo standard ISO 37001 rappresenta dunque una modalità operativa efficace nel porre in atto, recependo i dettami e i principi delle complesse normative vigenti, azioni di riduzione del rischio di reati corruttivi. Occorre ricordare che la lotta alla corruzione è un fatto culturale, prima che tecnico, e che pertanto l’adozione di una normazione volontaria coinvolge tutto il personale aziendale nelle pratiche di prevenzione rappresentando quella che secondo l’UNI può essere definita una ‘sfida culturale operativa’.
Oltre alla conformità legislativa ed ad una scelta etica e innovativa l’adozione della certificazione comporta poi diversi ulteriori benefici per le imprese:
- maggiore competitività, in quanto elemento distintivo nel mercato e possibile requisito aggiuntivo nell’ambito di appalti pubblici e gare di fornitura. A tale proposito giova ricordare che il possesso dello standard ISO 37001 consente di richiedere all’Autorità garante della concorrenza e del mercato l’attribuzione del rating di legalità;
- economicità, in quanto l’efficace contrasto a potenziali fenomeni corruttivi consente di diminuire il rischio dell’incontrollato incremento dei costi;
- brand identity e brand reputation, in quanto attestando concretamente la volontà e l’impegno a contribuire al mantenimento di un mercato libero dagli effetti distorsivi della corruzione viene acquisito un importante elemento di positività per le politiche di comunicazione dell’azienda.
Coopservice ha ottenuto la certificazione UNI ISO 37001
Coopservice, al fine di assicurare che il comportamento di tutti coloro che operano per conto o nell’interesse della Società sia sempre conforme alle leggi e coerente con i principi di correttezza e di trasparenza nella conduzione degli affari e delle attività aziendali, ha intrapreso da diversi anni un percorso che l’ha portata dapprima ad adottare il Codice Etico, il Modello di organizzazione, gestione e controllo ex D.Lgs. 231/2001, le Linee Guida Anticorruzione e le Linea Guida Antitrust, ed ora a completare l’iter di certificazione ISO 37001.
Dopo aver definito gli scopi certificativi, ci siamo avvalsi dell’esperienza e della competenza dei tecnici di PK Consulting che ci hanno accompagnato, con spirito critico e costruttivo nonché nel totale rispetto dell’indipendenza del loro ruolo, nell’esecuzione degli audit fino all’approvazione da parte dell’ente DNV.
Con questi strumenti, ci poniamo l’obiettivo di prevenire e contrastare il rischio di commissione di reati, nel rispetto e nel piano di attuazione del D.Lgs. 231/01, nonché, di conseguenza, di perseguire l’efficienza economica e la moralizzazione nei rapporti interni (vertice aziendale, management, lavoratori) ed esterni all’azienda, al fine altresì di favorire una uniformità di comportamenti, nel rispetto delle leggi, nonché il consolidamento della nostra immagine indotto da una positiva reputazione aziendale.