15.05.2023
Persone
A Coopservice riconosciuta la certificazione ‘Family Audit’
Si tratta dell’adesione volontaria allo standard che attesta l'impegno aziendale per politiche che favoriscano il bilanciamento famiglia-lavoro del proprio personale

Family Audit, ovvero cosa un’azienda può fare per la qualità di vita dei propri dipendenti  

Migliorare il benessere aziendale, avere lavoratori più felici, sereni e grazie a questo anche più motivati, gratificati e quindi produttivi sul posto di lavoro? È ciò che si propone la certificazione Family Audit’, uno strumento di management e gestione delle risorse umane con cui le aziende attestano di adoperarsi volontariamente per conciliare i tempi di vita e di lavoro dei dipendenti, così da favorirne l’organizzazione familiare e la qualità di vita. Esattamente gli obiettivi perseguiti da Coopservice quando, nel 2022, ha avviato il percorso giunto a compimento nei giorni scorsi con l’ottenimento della certificazione.

La gratificazione del personale è sempre più un fattore di competitività 

Le organizzazioni che possono fregiarsi del marchio Family Audit sono dunque orientate al benessere aziendale dei propri dipendenti, in coerenza con un approccio manageriale sempre più diffuso che pone in diretta correlazione il buon clima aziendale con i risultati raggiunti. Non ci si accontenta però, ovviamente, di mere enunciazioni di intenti: le imprese devono dimostrare di progettare e produrre azioni concrete, secondo le ‘Linee guida’ previste dal protocollo dello standard. Per questo il processo di certificazione viene accompagnato da consulenti e valutatori iscritti ad un apposito Albo che, passo dopo passo, seguono e attestano i risultati raggiunti.

Requisito fondamentale: un piano triennale di azioni predisposto dall’impresa

In che cosa consiste concretamente l’impegno dell’azienda certificata Family Audit? Quali sono i contenuti a cui si impronta la sua attività in favore dei lavoratori? Lo standard prevede che attraverso il coinvolgimento attivo del management e dei dipendenti venga definito un piano triennale di azioni che impatti sui seguenti ambiti operativi:

  • orari flessibili;

  • diversity management;

  • smart working;

  • welfare aziendale;

  • conciliazione tra lavoro e vita privata;

  • pari opportunità.

L’ampia gamma di misure riconducibili al Family Audit

Il ventaglio delle azioni possibili previste dai protocolli è, in realtà, ad ampio raggio. In linea generale si tratta di tradurre in misure concrete l’impegno per l’adozione di misure volte a favorire il bilanciamento degli impegni di vita e di lavoro dei propri occupati. Per citare alcuni esempi: ampliamento della flessibilità oraria in entrata; politiche di sostegno alla genitorialità; valorizzazione dello smart working; progetti per la mobilità casa-lavoro; contributi finanziari e incentivi per l’assistenza familiare; convenzioni con associazioni sportive, ludiche, educative. 

Tutto nasce da una ‘sperimentazione territoriale’ nella provincia di Trento

Ma da chi viene rilasciato il ‘Family Audit’? In Italia, l'Ente di certificazione, proprietario dello standard, è la Provincia Autonoma di Trento. L'origine, infatti, risale alla sperimentazione quale ‘progetto territoriale’ realizzata in Trentino negli anni 2005-2008, previa concessione della licenza dello standard tedesco ‘Familie und Beruf’ alla Provincia Autonoma di Trento. Al termine della sperimentazione, la Provincia ha adottato un proprio standard, adattando quello tedesco alle specificità locali: è nato così il Family Audit. Nel 2010, infine, tra lo Stato e la Provincia Autonoma di Trento è stato sottoscritto il primo Protocollo di Intesa per il trasferimento a livello nazionale della nuova certificazione.

Il riconoscimento dello Stato per il nuovo standard aziendale

Al primo Protocollo di Intesa ne sono poi seguiti altri, fino al 2016 quando l’allora Ministro per la Famiglia Enrico Costa ha promosso in Conferenza Stato-Regioni un accordo tra Governo, Regioni e Province Autonome di Trento e Bolzano finalizzato alla promozione e diffusione della certificazione di qualità dei processi organizzativi, con specifico riferimento alle misure di conciliazione famiglia-lavoro, nel mercato del lavoro pubblico e privato. Va sottolineato, peraltro, come la diffusione dello standard Family Audit sia una delle attività previste anche dall’ultimo Piano Nazionale per la Famiglia.

Il Family Audit rientra nel Piano Nazionale per le famiglie

Investire nella conciliazione vita-lavoro è infatti una strategia a medio-lungo termine che il Dipartimento per le politiche della famiglia, struttura generale della Presidenza del Consiglio dei Ministri, da anni persegue con continuità, nonostante i cambi di maggioranza politica, “nella convinzione  - si legge nella pagina web ministeriale - che costituisca un volano efficace per

  • la crescita delle aziende,

  • l’aumento della produttività,

  • la partecipazione delle donne al mercato del lavoro,

  • l’incremento della natalità,

  • la diffusione di una cultura della conciliazione famiglia-lavoro”.

I benefici effetti del Family Audit sull’intero territorio

Ciò che viene riconosciuto è che, oltre ai benefici diretti sulle organizzazioni e i loro dipendenti, l’adozione dello standard possa determinare ricadute positive sull’intero territorio, favorendo lo sviluppo della coesione sociale e in ultima istanza dell’economia locale. In particolare, si sta diffondendo la consapevolezza che la costruzione di un moderno ed efficace welfare territoriale non può avvenire soltanto attraverso l’azione delle istituzioni, né (lato aziende) limitandosi all’esercizio di una pur irrinunciabile generica responsabilità di impresa. Bensì anche, e sempre più, attraverso un’azione diretta finalizzata alla creazione di reti territoriali di collaborazione tra organizzazioni per la produzione di servizi a favore delle famiglie. Tutti gli operatori, sia pubblici che privati, possono cioè contribuire a creare virtuose sinergie operative mettendosi in rete. Proprio il buon esito delle sperimentazioni attuate in Trentino, del resto, fornisce un esempio di come un territorio sia in condizione di promuovere benessere adottando una logica ‘family mainstreaming’ che abbracci trasversalmente i diversi ambiti di vita e relazione delle persone: lavoro, casa, mobilità, cultura, scuola, assistenza, sport, tempo libero.

Coopservice ottiene la certificazione Family Audit

La Provincia Autonoma di Trento, in qualità di Ente di certificazione dello standard Family Audit ha iscritto Coopservice al numero 297 del Registro delle organizzazioni certificate. Coopservice con il rilascio del certificato Family Audit conseguito in data 04/05/2023 entra nella fase attuativa del processo di certificazione di durata triennale. Inizia pertanto il percorso di attuazione delle azioni di miglioramento previste dal piano aziendale che verrà monitorato e validato a cadenza annuale.

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