In questi giorni si trova in discussione al Senato il cosiddetto “decreto sblocca cantieri”, approvato dal Consiglio dei Ministri lo scorso 20 marzo.
Il decreto istituisce delle disposizioni urgenti per il rilancio del settore dei contratti pubblici, misure per l’accelerazione degli interventi infrastrutturali, norme per la semplificazione dell’attività edilizia (in particolare quella scolastica) e misure per eventi calamitosi.
Sembra essere stato adottato un regolamento unico “recante le disposizioni attuative ed esecutive” del codice degli appalti, riprendendo la disciplina precedente all’introduzione del Codice appalti. Inoltre, sembrano essere state abolite le linee guida Anac.
Sblocca cantieri: più poteri per i Commissari
Tra la norme contenute nel decreto, una prevede di aumentare i poteri riconosciuti ai Commissari straordinari, che vengono nominati dal Presidente del Consiglio in caso di interventi strutturali prioritari, su proposta del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti.
Dal momento in cui la legge verrà approvata, i Commissari potranno assumere le funzioni di stazione appaltante, operando in deroga alle leggi su contratti pubblici, tutela ambientale e paesaggistica e del patrimonio artistico.
Inoltre, la loro eventuale approvazione dei progetti sarà considerata sostitutiva di ogni parere, autorizzazione, visto o nulla-osta.
I nuovi requisiti del progettista nell’appalto integrato
Altre novità riguardano il ruolo del progettista in caso di contratti integrati: d’ora in poi, i requisiti previsti per lo svolgimento della progettazione oggetto del contratto dovranno devono essere opportunamente elencati nei documenti di gara, sotto forma di autocertificazione.
In più, dovranno essere posseduti dalle imprese attestati per prestazioni di sola costruzione attraverso un progettista raggruppato o indicato in sede di offerta, in grado di dimostrarli.
Novità in caso di contratti sotto soglia
Nei casi in cui vengano proposti contratti sotto soglia, vale a dire i contratti per i quali l’importo a base di gara per l’affidamento ed esecuzione di lavori, servizi e forniture sia al di sotto delle soglie di rilevanza comunitaria, si torna a privilegiare il criterio del minor prezzo.
Finora, la disciplina dell’affidamento per questi contratti si caratterizzava per il bilanciamento tra la necessaria semplificazione del processo di aggiudicazione dei contratti nazionali e l’ancor più necessaria garanzia di un elevato livello di concorrenzialità.
Con questa nuova normativa, invece, viene limitata la tutela delle concorrenza in favore della scelta sulla base del criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa.
Semplificazione delle gara
Infine, per semplificare e accelerare le procedure, è previsto che, al posto del DGUE, i soggetti che gestiscono mercati elettronici (ovvero che istituiscono o gestiscono un sistema dinamico di acquisizione per lavori, servizi e forniture) possono impiegare dei formulari standard, attraverso i quali richiedere e attestare il possesso dei requisiti e ogni eventuale ulteriore informazione necessaria all’abilitazione o all’ammissione.