I fondi mutualistici per la promozione e lo sviluppo della cooperazione nel mondo del lavoro sono stati introdotti dall’art. 11 della Legge 31 gennaio 1992, n. 59 recante “Nuove norme in materia di società cooperative”.
A tutte le cooperative e loro consorzi aderenti alle Centrali Cooperative è richiesto il versamento di una quota degli utili annuali pari al 3% a favore del fondo costituito dalle Centrali stesse.
Tali somme sono destinate esclusivamente alla promozione e allo sviluppo delle imprese, in particolar modo:
- all’innovazione tecnologica;
- all’incremento dell’occupazione;
- allo sviluppo di nuove cooperative;
nel rispetto dei valori e dei principi che stanno alla base della cooperazione virtuosa.
I fondi mutualistici
Un fondo mutualistico per la promozione e sviluppo delle imprese sociali nasce dalla volontà degli enti associativi delle imprese stesse nel rispetto dei seguenti punti:
- l’ente associativo deve avere almeno mille imprese aderenti;
- le imprese aderenti devono avere sede legale in almeno cinque regioni o province autonome;
- l’ente deve essere riconosciuto dal Ministero del lavoro e dalle associazioni nazionali del movimento cooperativo di cui all’art. 3 del Decreto Legislativo n° 220 del 2002 riconosciute dal Ministero delle attività produttive (oggi dello sviluppo economico).
Il versamento del 3% degli utili al fondo delle Centrali Cooperative è previsto sia per le aziende e loro consorziate aderenti alle Centrali Cooperative, sia per gli enti cooperativistici non aderenti a Centrali Cooperative. Per questi ultimi la quota è calcolata sulla base degli utili al netto delle riserve obbligatorie. Il contributo viene calcolato in base ai giorni di effettiva adesione.
Le imprese cooperative e consorzi che non rispettano le disposizioni dell’art. 11 non hanno diritto ai benefici fiscali previsti dalla normativa.
Inoltre “In caso di adesione contemporanea della cooperativa a due o più Centrali cooperative – recita il sito del Fondo Sviluppo – il versamento del contributo del 3% deve essere effettuato in parti uguali ai Fondi Mutualistici di riferimento alle Centrali cooperative cui la cooperativa aderisce (Parere Min. Svil. Economico C.M. Lavoro 83/1993)”.
Coopstartup: un esempio sano
Coopstartup è un progetto sperimentale di ricerca-azione avviato da Coopfond in collaborazione con Legacoop, per la promozione delle Startup Cooperative.
Coopstartup si posiziona come un ponte tra le società cooperative e il mercato fuori da esse. Cosa si intende? Con oltre 130 anni di storia la cooperazione ha oggi la necessità di rinnovarsi: una modalità possibile è quella di sperimentare nuovi processi di promozione che favoriscano l’innovazione.
Coopstartup nasce con lo scopo di creare maggior interesse tra i giovani, oggi lontani dal modello cooperativo e più attratti dal modello startup.
Come recita il sito, il progetto si costruisce attraverso:
- un gruppo di lavoro eterogeneo, “aperto” e in espansione che raccoglie professionalità e competenze;
- processi di confronto e condivisione di esperienze interne ed esterne al sistema Legacoop;
- utilizzo di mezzi di comunicazione collaborativi;
- linee guida per l’aspirante cooperatore;
- sperimentazioni costruite dal basso (basate su persone, strumenti e opportunità di un territorio o di un settore specifico).
Con grande soddisfazione, è possibile affermare che iI contributo del 3%, devoluto dalle imprese cooperative aderenti al Fondo, tra le quali anche Coopservice, ha permesso la nascita in Italia di 33 startup cooperative operanti in settori diversi, generando occupazione per tantissimi giovani lavoratori.
Come avviare una startup cooperativa
Non è possibile definire a priori come avviare una startup cooperativa.
“Fare impresa non è facile – recita il portale di Coopstartup -. Il mondo delle startup è ancora più complicato. È proprio difficile districarsi tra i guru, le conferenze, le “competition”, le tante versioni della formula del successo. Coopstartup non ha una formula. Abbiamo però dieci punti, dieci azioni, dieci suggerimenti. Prendeteli come volete. Sono i nostri e non sono la bibbia. Servono per fare, bene, una startup cooperativa”.
Ecco le fasi essenziali:
- PRE-STARTUP: dall’idea alla costituzione formale.
- STARTUP: avvio della attività in forma cooperativa.
- POST-STARTUP: i primi anni di vita, consolidamento e sviluppo.
Ogni fase prevede un’analisi specifica e alcune domande che aiutano ad analizzare il progetto. Inoltre, è opportuno verificare anche i risultati attesi e gli strumenti e tecniche utili alla buona riuscita dell’attività.
Sul portale di Coopstartup è disponibile una guida. Lo scopo è quello di promuovere politiche di auto imprenditorialità capaci di:
- facilitare l’occupazione giovanile;
- sostenere l’adozione della forma cooperativa tra le nuove imprese;
- incentivare la presenza della cooperazione in nuovi mercati e nel campo sociale, tecnologico e dell’innovazione.
Coopservice: la volontà di continuare ad investire sul futuro
In questo panorama il sistema cooperativo si pone come una valida alternativa per creare impresa e generare nuovi posti di lavoro, sostenendo i processi formativi che portano alla nascita e alla crescita degli imprenditori di domani.
Con orgoglio Coopservice contribuisce allo sviluppo del sistema Paese, non solo attraverso il versamento del 3% degli utili ai fondi per la promozione cooperativa, ma anche tramite il sostegno delle nuove idee imprenditoriali e premiando l’intraprendenza dei giovani che scommettono sulle proprie intuizioni. A tal proposito Coopservice è promotore del nuovo Corso di Laurea in Digital Marketing dell’Università di Studi di Modena e Reggio Emilia che mira a formare giovani capaci di interpretare i bisogni attuali e futuri dei mercati e a fornire le risposte adeguate.
Ogni giorno e con le risorse a disposizione Coopservice si impegna per favorire la crescita dell’occupazione e della produttività e diffondere i valori della sostenibilità e della responsabilità sociale d’impresa.